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22 Aprile 2024 ore 18.00: Nuvole nere in arrivo per i conti pubblici.

Il governo ha pubblicato il Documento di Economia e Finanza e vi consiglio di leggere l’analisi completa fatta dal centro studi della Cattolica di Milano:

https://osservatoriocpi.unicatt.it/ocpi-pubblicazioni-documento-di-economia-e-finanza-il-vero-quadro-tendenziale?mc_cid=e15f925c50&mc_eid=1d0246865e

che mi accingo a riassumere in una tabella:

secondo la quale, dal 2025 il governo prevede un netto miglioramento del deficit e surplus primario positivo… il rapporto debito/Pil, quindi, nel periodo 2023-2027 dovrebbe aumentare “solo” di 2,3 punti.

Il centro studi universitario invece non crede che le cose saranno così rosee e i fattori, sottovalutati dal governo, che pesano sulle spese e rallentano la crescita sono molteplici, solo per dirne alcune: il mantenimento delle politiche economiche costerebbe 30 mld l’anno, altri 30 mld valgono i crediti d’imposta derivanti dal bonus edilizio…e poi fenomeni in corso, come il rallentamento economico della Germania e i tassi alti della Bce, molto probabilmente freneranno la crescita del Pil reale molto al di sotto delle attese ottimistiche del governo dell’1%.

Per questi motivi, secondo l’Osservatorio della Cattolica l’aumento del debito/Pil nel periodo considerato sarà di almeno 5,6 punti, e quindi +3,3% rispetto alle stime del governo. Già nel 2025 l’Italia romperà il tetto del 140%.

Inoltre, visto l’ampio sforamento del deficit rispetto al tetto del 3 per cento del Pil nel 2023 e 2024, a giugno l’Italia rientrerà nell’Excessive Deficit Procedure, che già dal nome non promette nulla di divertente… L’Europa comunicherà all’Italia il quadro di correzione dei loro piani programmatici e chiederà ai nostri governanti di attenersi alle direttive. Questa procedura, unita alle elezioni che si terranno in quel periodo, potrebbe scatenare una ondata di preoccupazione sui mercati azionari, che non ha nulla a che vedere con la passeggiata che stiamo vedendo adesso:

e ricordiamo che finché rimaniamo sopra i 33.000 non c’è nulla da aggiungere rispetto a quanto scritto nell’ultimo report.

Invece sul mercato americano, grazie alla bella discesa di venerdì, vale la pena rifare il punto della situazione:

finalmente vediamo le velocità che segnano un’inversione che non si vedeva da tempo:

ora servirebbe anche la rottura dell’asse dello zero da parte della velo annuale per confermare anche il quadro ciclico di medio-lungo termine… ma per ora accontentiamoci della rottura della media mobile target (blu):

quello che succederà nelle prossime ore è fondamentale per capire il livello di forza della tendenza ribassista in corso: se l’indice rimbalzerà sulla media mobile grigia allora si potrà ripartire con un buon rialzo… in caso contrario i prezzi penetreranno ulteriormente le medie mobili  e scenderanno sotto i 16.000… in tal caso la situazione potrebbe degenerare:

e atterrare poco sotto i 14.000 punti… ma per ora il Taylor semestrale non opta per questo scenario:

e vede una ripartenza in area 16.250 punti… anche se probabilmente bisognerà aspettare maggio per il rialzo di primavera.

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